L’Ospedale Israelitico di Roma ha festeggiato 100 anni nel 2011, ma le sue radici affondano nei secoli.
Per spiegare la storia di questo ospedale, facciamo un (lungo) passo indietro nel tempo e giungiamo al Rinascimento quando, a metà del ‘500, l’allora Papa Paolo IV, con l’editto Cum Nimis Absurdum, introdusse molte regole e divieti per gli ebrei e ordinò l’edificazione di un ghetto dove confinare l’antichissima comunità ebraica romana. Il Ghetto era racchiuso tra il Tevere e l’attuale via del Portico d’Ottavia e all’epoca ospitava circa 3000 persone.
Le pesanti restrizioni imposte agli ebrei includevano anche l’ambito sanitario: la densità della comunità, unita allo stato di cattiva manutenzione degl immobili (il cui possesso era riservato ai cristiani, che li affittavano agli ebrei) e alla vicinanza del fiume Tevere non erano condizioni ideali a livello igienico.
Ciò nonostante, gli ebrei riuscirono a mantenere delle condizioni sanitarie analoghe a quelle del resto della popolazione anche perché, pur non potendo edificare ospedali, vi era una buona attitudine medica. Pochi anni dopo l’editto papale, intorno al 1600, venne fondata la prima Opera Pia Ebraica, che era finalizzata proprio a fornire assistenza sanitaria, principalmente domiciliare, agli ebrei esclusi dagli ospedali pubblici.
L’opera di assistenza medica e riparo a malati ed anziani fu svolta da Confraternite e Associazioni Ebraiche fino quasi alla fine del XIX secolo, quando finalmente fu concessa l’autorizzazione per la costituzione di un ospedale ebraico nei pressi dell’isola Tiberina. Così muove i primi passi quello che diventerà l’Ospedale Israelitico di Roma.
Nel 1911 venne inaugurata, grazie all’opera di Pellegrino Ascarelli e Angelo Tagliacozzo e alle donazioni di molti benefattori, la struttura ospedaliera dell’Isola Tiberina che aveva lo scopo di “curare gratuitamente gli ammalati poveri israeliti aventi il domicilio di soccorso in Roma, affetti da malattie acute o croniche (…)” e anche gli ebrei non poveri ma provenienti da altre città (in questo caso a pagamento).
Negli anni l’ospedale si è ingrandito e ha assunto un importante ruolo nel sistema sanitario romano.
L’Ospedale Israelitico Oggi.
L’Ospedale Israelitico di Roma è un punto di riferimento importante per la sanità di Roma.
E’ parte del sistema sanitario della Regione Lazio ed effettua circa un milione di prestazioni sanitarie annue relative ad ogni tipo di patologia. In particolare, però, è riconosciuta la sua eccellenza in campo geriatrico e nella chirurgia della mano.
Se la prima struttura era sull’Isola Tiberina, oggi ne sono presenti anche altre due in zona Portuense-Magliana e in zona Marconi e nel complesso le tre sedi dell’Ospedale Israelitico di Roma offrono 120 posti letto e assistenza domiciliare a circa 80 malati oncologici.
Nell’ospedale viene fornita eguale assistenza a qualunque cittadino, indipendentemente da razza o religione ma è una struttura particolarmente importante per gli ebrei poiché al suo interno vengono rispettati i precetti del credo ebraico. Tra questi, ricordiamo una serie di regole alimentari (Kosherut o Casherut), come il divieto di mescolare carne e latte nel corso del pasto, di mangiare maiale e di consumare cibi lievitati durante la Pasqua ebraica.
L’applicazione della legge ebraica permette ai pazienti di credo ebraico di trascorrere la degenza senza il timore di infrangere i propri precetti religiosi, come invece avveniva nel passato.
Le regole alimentari ebraiche vengono applicate a tutti i pasti distribuiti in ospedale, anche a quelli destinati a pazienti non ebrei, ma i precetti alimentari dell’ebraismo sono salubri e, secondo molte scuole di dietologia, corretti dal punto di vista nutrizionale; ad esempio, evitare di mescolare derivati del latte e carne facilita la corretta digestione e, secondo alcuni, aiuta anche a restare in forma. Inoltre si cerca di rendere i pasti destinati ai degenti, gradevoli e vari.
Un altro aspetto positivo è che è possibile prenotare ed effettuare visite specialistiche e analisi durante la domenica, un’opzione molto pratica per chi ha difficoltà a recarsi in ospedale durante i giorni feriali. Attenzione però: controllate sempre che gli ambulatori non siano chiusi per una festività ebraica. Per comodità vi segnaliamo il link con il calendario delle feste ed i relativi orari.
Se invece sei ricoverato all’ospedale e non vuoi rinunciare alla cucina kosher del Ristorante BellaCarne… ricorda che tutto il nostro Menu è disponibile per il Take-Away!